Patuelli: è il momento di parlare d’Europa (La Nazione)

di Maurizio Costanzo, del 10 Dicembre 2015

Da La Nazione del 10 dicembre

Più e meglio di qualsiasi altro, il nuovo libro di Antonio Patuelli «Nuova Europa o Neonazionalismo» (edito da Rubbettino), si pone come un insostituibile e prezioso percorso di lettura, della crisi di valori prima ancora che economica, per economisti, giuristi, politologi, storici e non. Pagine che hanno il raro pregio di offrire con estrema chiarezza al lettore spunti e strumenti, attuali e utilissimi, a decifrare quei meccanismi, solo apparentemente economici, ma in realtà elementi essenziali di quella cultura delle regole di mercato, capaci al contempo di non soffocarlo, ma anzi di garantirne un più corretto ed equilibrato funzionamento. Nel dibattito che, in occasione della presentazione del volume, ha visto confrontarsi sul tema ‘Dove va l’Europa?’, con uno sguardo rivolto al futuro, il presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Umberto Tombari e illustri professori quali Giuseppe Morbidelli, Angelo Varni, Alessandro Petretto, Ramon Marimon e Mauro Cahse, Patuelli lo ha detto a chiare lettere: «Se l’Unione Europea vuole esistere e non esplodere, deve darsi delle uguali regole di competizione. E questo il punto chiave: altrimenti rischia di diventare un contenitore di conflitti e di competizioni economiche tra i vari stati. A vent’anni da Maastricht, abbiamo bisogno di un testo unico bancario europeo, di un testo unico finanziario come di un testo unico di diritto penale dell’economia. Perché altrimenti, se determinate operazioni sono permesse in alcuni paesi membri piuttosto che in altri, è chiaro che i capitali vadano a finire dove queste operazioni sono consentite. Nessuna richiesta di privilegio da parte del mondo bancario italiano, ma una chiara parità tra i vari Stati nelle regole di competizione». Per Patuelli occorre dunque un momento ricostituente della nuova Europa, realizzabile facendo convergere le istanze degli stati nazionali e del Parlamento europeo per l’adozione di una vera Costituzione europea. Il palcoscenico di questo libro è appunto l’Europa, spesso percepita dai cittadini come luogo di burocrati, lontana dai diritti e dai loro bisogni. E in queste pagine l’autore dimostra che è possibile recuperare fattivamente gli alti ideali originari.

di Maurizio Costanzo

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