Leggere per non dimenticare

del 25 Gennaio 2012

Sofia Cavalletti, Gianna Gobbi

La storia del popolo ebraico

I. Da Abramo alla Parusia Guida alla lettura del rotolo II. Tra memoria e speranza

Anche quest’anno verrà celebrata il 27 gennaio la “Giornata della memoria”, per non dimenticare le deportazioni, gli stermini di massa e quant’altro la storia, purtroppo, ci ha tramandato sulla questione ebraica. Per riassumere il senso di questa ricorrenza basterebbero le parole di Renzo Gattegna, Presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane: “ricordare non significa commemorare. Significa piuttosto rivivere. Riportare nella nostra vita quello che è stato e farne un’esperienza nuovamente vissuta. Le commemorazioni, infatti, ogni anno che passa ci fanno sentire più lontani dall’avvenimento che vogliamo ricordare. La memoria che non si alimenta di esperienza viva tende a sbiadire”. Aiutare a non dimenticare è obiettivo anche della Rubbettino, che da tempo dedica a tali tristi avvenimenti grande attenzione, attraverso le proprie pubblicazioni.
In ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, sono tanti i libri che Rubbettino ha pubblicato:
Dove si arrende la notte. Un ebreo e un cristiano in dialogo dopo Auschwitz di Johann Baptist Metz, uno dei massimi teologi al mondo ed Elie Wiesel, premio Nobel per la pace. Un libro destinato a lasciare anche in Italia, così come è accaduto in tutti i Paesi in cui è stato pubblicato, un segno indelebile. Un dialogo serrato su temi che toccano il cuore della fede e il senso dell’essere Cristiani o Ebrei di fronte all’immane tragedia dell’olocausto. Perché Dio è rimasto in silenzio di fronte al dolore del popolo eletto? Perché lo stesso ha fatto la Chiesa? E se ad Auschwitz, a morire non fosse stato il popolo ebraico ma l’essenza stessa del cristianesimo? Un libro da leggere e meditare, una riflessione profonda e accorata sul senso della memoria e della sofferenza vissuta alla luce di Dio e con Dio; Rammemorare la Shoah. 27 gennaio e identità europea, a cura del gruppo  di ricerca sul legame sociale dell’università di Perugia. Esiste una società europea? E, nella nostra realtà attuale, si hanno processi che muovono in questa direzione? Questo libro costituisce una riflessione teorica ed empirica che – provando a delineare una possibile risposta alle domande- indaga quella che, probabilmente, è la più importante cerimonia pubblica “europea”, e cioè la commemorazione della Shoah, mettendo in luce la progressiva affermazione, in Italia e in Europa, dell’uso simbolico e universalistico di questa parola e della tragedia che essa rammemora. L’idea alla base del libro è che, attraverso un rito pubblico – e l’insieme delle pratiche e delle iniziative che esso porta con sé -, si possa sviluppare una religione civile europea, basata su una memoria condivisa, capace di cementare nuovi legami sociali, attraverso il riconoscimento di ciò che non deve più assolutamente succedere. Nella prima parte teorica si analizzano i tre concetti alla base della ricerca: religione civile, memoria, rito. Nella seconda – dopo aver analizzato i processi che hanno portato alla istituzione della Giornata della Memoria in Italia e in Europa – vengono presentati i dati raccolti riguardanti le iniziative promosse – nelle scuole, nelle piazze, ecc. – in tre città italiane, Milano, Roma e Cosenza; la copertura giornalistica di questi eventi; l’esperienza di iniziative coinvolgenti ed emozionanti, come Un treno per Auschwitz; La Memoria e la Storia. Auschwitz, 27 gennaio 1945: temi, riflessioni, contesti a cura di Paolo Coen e Galileo Violini, con una presentazione di Luciano Violante. La Memoria e la Storia costituisce il primo risultato editoriale di una serie che, collegata alle Giornate delle Memoria dell’Università della Calabria, interpreta l’esperienza della Shoah in termini estensivi, ossia di più generale apertura nei confronti dell’Altro. Lo sterminio degli Ebrei d’Europa – inteso come un evento unico e irripetibile nella storia dell’Uomo e come tale mai genericamente assimilabile ad altri genocidi – è dunque impiegato al fine razionalizzare anche altri episodi di annientamento o di discriminazione, in linea del resto vuoi con il dettato della Legge della Memoria del 2000, vuoi con quanto attuato in istituti educativi d’eccellenza in materia di Olocausto, quali per esempio Yad Vashem a Gerusalemme o il Simon Wiesenthal Center a Los Angeles. In tal modo il volume sottolinea il ruolo dell’Università della Calabria nel settore della formazione, ruolo tanto più significativo considerato l’attuale momento storico. La Calabria – ma il discorso potrebbe facilmente estendersi a buona parte dell’Italia meridionale – dopo avere tradizionalmente vissuto sulla pelle il dramma dell’emigrazione, negli ultimi anni si trova difatti alle prese con fenomeni di segno opposto, vale a dire – come insegna il caso di Rosarno – con problemi di razzismo e d’integrare positivamente nei circuiti sociali e lavorativi un massiccio numero di persone provenienti dall’estero e in particolare dall’Africa. Problemi che sono naturalmente acuiti dalle difficoltà nel controllo del territorio e dalla crisi economica generalizzata; Memoria e storia: il caso della deportazione di Anna Rossi-Doria. Il volume parla della riconciliazione tra una memoria che ha a lungo invocato la storia e una storia che non potrà essere scritta senza attingere alla memoria; I beni e la memoria. L’argenteria degli ebrei: piccola “scandalosa” storia italiana di Enrica Basevi è invece il racconto della drammatica scoperta della vendita all’asta, a Milano fra il 1947 e il 1948, da parte dell’Arar, azienda di Stato, di più di 700 chilogrammi di argenteria privata ebraica; Giuliano Della Pergola in Israele, un amore inquieto. Discussioni sull’ebraismo contemporaneo, ricostruisce la disputa tra palestinesi e israeliani analizzata da un’angolatura irrituale: quella del doppio e divergente diritto che lega questi due popoli costretti a vivere insieme su un brandello di terra; Theodor Herzl. Il Mazzini d’Israele di Luigi Compagna con prefazione di Francesco Cossiga. Con l’istituzione del Congresso Sionista nel 1897 Theodor Herzl diede voce e forma alle molteplici anime dell’ebraismo, traghettando l’antica questione ebraica dalla sfera social-religiosa alla più appropriata dimensione giuridico-diplomatica internazionale. Egli riuscì così a imporsi all’attenzione dei grandi della terra e a far sì che dall’ottocentesca idea di nazione gli ebrei non fossero esclusi. Dando vita al“Parlamento della nazione ebraica”, che avrebbe ininterrottamente presieduto fino alla morte (1904) e, quindi, attraverso sei congressi, Herzl avrebbe anticipato così la successiva fondazione dello Stato e la legittimazione del territorio sul quale Israele sarebbe poi effettivamente nato. Come già intuito all’indomani della prima guerra mondiale da Francesco Ruffini, il ruolo di Herzl nel risveglio nazionale ebraico può esser paragonato a quello svolto da Giuseppe Mazzini nella storia italiana: entrambi si fecero promotori di una sfida alla realtà e al realismo dei loro tempi, entrambi seppero esprimere straordinaria dedizione alla cosiddetta politica dell’irrealtà; Gianni Scipione Rossi ne La destra e gli ebrei. Una storia italiana, narra la storia della destra italiana e la “questione ebraica” al di là dei luoghi comuni. La storia inedita di una evoluzione politica e culturale tra imbarazzi, rimozioni e pentimenti; la complessa e controversa personalità di Giovanni Gentile e il suo atteggiamento di fronte alla politica razziale del fascismo ci vengono raccontati da Rossella Faraone nel suo libro Giovanni Gentile e la «questione ebraica»;  In Stato e Libertà. Il carteggio Jabotinsky-Sciaky – 1924-1939, Vincenzo Pinto pubblica il primo scambio epistolare tra uno dei leader del sionismo mondiale e un esponente italiano; Elena Colonna nel volume Milena e i suoi fratelli. Sette brevi storie, più altre quattro, per non dimenticare racconta delle leggi razziali e della persecuzione degli ebrei in Italia, la fuga in Svizzera, la permanenza in campo di concentramento, infine la riunione della famiglia e il ritorno a casa. Cinque fratelli raccontano la loro storia. Sofia Cavalletti e Gianna Gobbi, raccontano La storia del popolo ebraico. Da Abramo alla Parusia. Guida alla lettura del rotolo II. Tra memoria e speranza; Cesare Colafemmina in Per la storia degli ebrei in Calabria. Saggi e documenti, riporta alla luce momenti significativi della storia della presenza degli ebrei nella terra dei Bruzi, attingendo a documenti pressoché inediti conservati nel Grande Archivio di Napoli e, per la prima volta, a fonti ebraiche.

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