La casta delle Regioni: ecco il libro che aveva già raccontato tutto

del 24 Settembre 2012

Era uscito in libreria qualche giorno prima che scoppiasse il patatrac. In “tempi non sospetti”, come si suol dire, eppure il libro di Pierfrancesco De Robertis (giornalista di QN) “La casta invisibile delle Regioni”, di tutto quel torbido che sgorga dai consigli regionali d’Italia aveva già raccontato, con straordinaria lucidità, sia le cifre che la direzione. E così il nostro ufficio stampa è stato in questi giorni preso letteralmente d’assalto da giornalisti e cronisti che fanno a gara per intervistare l’autore e ospitarlo in studio.
Ne parlano ormai tutti i giornali, e tutte le trasmissioni tv (compreso il salotto di Vespa) hanno voluto capire meglio dalla voce dell’autore come siamo potuti arrivare a questo punto. “Casta invisibile” è diventato così una sorta di mantra, un #ashtag diremmo oggi ai tempi di Twitter, per designare tutto il malcostume che è di scena in questi giorni sui media.
Per vedere quanto l’espressione abbia avuto successo basta digitarla su Google e leggere le migliaia di record che vengono fuori dalla ricerca. 
Persino Emma Bonino, intervistata oggi da Repubblica, dice al giornalista: “C’è un libro, ‘La casta invisibile delle Regioni’. Lo legga, è impressionante”.
Amazon.com addirittura lo indica come primo dei best seller nella sua categoria.

Ma perché tanto successo? Capacità profetiche dell’autore o fiuto giornalistico nell’osservare la realtà?

Che le Regioni fossero sicuramente poco “parche” nell’utilizzo delle risorse pubbliche era cosa nota da tempo, ma nessuno poteva immaginare si fosse arrivati a tanto. “D’altronde – dice Pierfrancesco De Robertis in un’intervista esclusiva rilasciata al nostro ufficio stampa – l’attenzione generale si era sempre puntata sulla ‘casta’ nazionale, quella del parlamento nazionale perché è quella inevitabilmente più esposta ai riflettori. E invece dopo anni e anni di distrazione collettiva appare chiaro come la vera ‘casta’ è quella che si annida dentro le regioni. È una casta ‘invisibile’ ma non per questo meno vorace e costosa. Basti pensare che i consigli regionali costano quanto la Camera dei Deputati, e che i consigli regionali sono solo la punta dell’iceberg del fenomeno casta nella regioni”. 

Ma come arginare il dilagare di questo fenomeno? Qualcuno pensa che forse il federalismo fiscale possa servire a responsabilizzare i nostri amministratori…
“Il federalismo fiscale – continua De Robertis – doveva essere una medicina per guarire i mali della politica italiana e anche i bilanci di molte regioni, ma inspiegabilmente questo governo ha di fatto affossato una riforma che con tutti i suoi pregi e difetti era comunque un passo in avanti rispetto all’attuale deregulation.
La soluzione a tutto questo è, da parte della politica, una presa di coscienza della gravità della situazione. Il problema è che per porre dei veri argini al malcostume e al malgoverno occorre cambiare le regole del gioco, ossia mettere mano alla Costituzione, che purtroppo con la riforma del Titolo V ha garantito ampi margini di autonomia alle regioni. Togliergliela non sarà facile”.

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