Jugaad, l’innovativo business (Gazzetta del Sud)

di Daniela di Stefano, del 10 Novembre 2014

Navi Radjou, Jaideep Prabhu, Simone Ahuja

Jugaad Innovation

Pensa frugale, sii flessibile, genera una crescita dirompente

a cura di Giovanni Lo Storto e Leonardo Previ

Dalla Gazzetta del Sud del 6 novembre

«Pensa frugale, sii flessibile, genera una crescita dirompente»: tutto questo è “Jugaad Innovation”, saggio di N. Radiou, J. Prabhu e S. Ahuja, edito da Rubettino. Come afferma nella prefazione Federico Rampini, Jugaad è un vocabolo hindi, indica un’idea che serve a risolvere rapidamente un problema. Spesso è una scorciatoia, un espediente per aggirare un ostacolo; evoca l’arte di arrangiarsi. I tre autori di questo libro sono di origine indiana, ma hanno avuto brillanti carriere in Occidente ed hanno idee rivoluzionarie per sabotare la recessione mondiale in atto da diversi anni. «Molte compagnie occidentali – si legge – considerano la creazione di prodotti per i segmenti tipicamente emarginati come una missione sociale più che come un’opportunità per fare business. Per guadagnare le imprese avrebbero bisogno di costruire business mode) interamente nuovi, specificamente pensati per questi gruppi». Sfortunatamente, la maggior parte delle aziende è riluttante ad affrontare questo cambiamento, cioè non si è in grado di concepire una proposta convincente per i consumatori più emarginati. Per i seguaci del Jugaad, invece, i consumatori meno abbienti non sono più visti come un mercato minore, o addirittura come popolazioni da aiutare con sussidi e carità, al contrario diventano motore di sviluppo. Utopia o chimera? No, semplicemente Jugaad, un movimento terrestre che sta facendo proseliti non solo tra le nazioni emergenti.

di Daniela di Stefano

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