Il lato B del Sud guasto è quello delle eccellenze (La Gazzetta del Mezzogiorno)

di Leonardo Petrocelli, del 28 Settembre 2012

Da La Gazzetta del Mezzogiorno – 28 settembre 2012
C’è un lato B, saturato da ritardi, guasti, sprechi, storture e atavici difetti, da sempre al centro del grande racconto meridionale o, almeno, del racconto che gli altri hanno filato a proposito di quel Sud che, invece, sa offrire anche un prorompente lato A. Ed è il versante delle virtù e delle eccellenze, quello che purtroppo non ti aspetti e che trova piena cittadinanza nell’ultima fatica del giornalista e saggista Lino Patruno, per tredici anni direttore della «Gazzetta»: Ricomincio da Sud. È qui il futuro d’Italia (Rubbettino ed., pp. 250, euro 14). Il volume è stato presentato ieri negli spazi della libreria Feltrinelli di Bari nel corso di un affollato dibattito che ha visto l’autore dialogare con la giornalista Maddalena Tulanti ed il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, giunto verso la fine dell’incontro. «Portare avanti le ragioni del Mezzogiorno – esordisce Patruno – vuol dire contribuire alla creazione di un Paese più forte, respingendo spinte secessioniste che appartengono ad altri. Il Sud costituisce quel margine di potenza inespressa, la sgommata che conserva la vita. Bisognerebbe solo rendersene conto».

Lo scatto di reni che potrebbe, quindi, consentire all’Italia di non perdere terreno rispetto ai partner europei e alle nuove potenze emergenti non può che giungere dalla sua fetta di territorio più bistrattata: «Siamo abituati ad una narrazione che descrive il Mezzogiorno come palla al piede, malattia, zavorra. Come problema, insomma. Nel mio viaggio mi sono imbattuto in qualcosa di inaspettato». Settantuno eccellenze, dalla robotica all’energia. Non le sole, ma un sufficiente assaggio della luce che filtra oltre l’artificiale cappa di fumo.

«Di sicuro – spiega Vendola – il nostro è un problema di racconto. Abbiamo lasciato che fossero gli altri a raccontare il Meridione e ci siamo fatti ingabbiare in una prigione di false immagini. Non possiamo più rimanere muti, quasi che mafia e corruzione fossero nostre specialità etniche». Il governatore, inoltre, richiama la società civile ad agire responsabilmente («Non si devono scaricare tutte le colpe sulla mala politica: chi ha votato “er Batman” Fiorito?») e non risparmia attacchi «a quel profilo di industriale testa dura, micragnoso e sempre pronto a salire in cattedra». Ciò detto, guai a cedere alla tentazione apologetica. «È necessario – riprende Patruno – essere messi nelle condizioni di agire per il meglio, ad esempio con infrastrutture all’altezza. Dopodiché dobbiamo liberarci da quella mentalità attendista che paralizza uomini e donne nell’attesa che qualcosa cada dal cielo. Bisogna rimboccarsi le maniche. Tutti e subito». Inevitabile, a questo punto, il riferimento alla creazione di un nuovo partito, eventualità che anima i rumors da varie settimane: «Nel giro di due mesi nascerà un giornale, ad azionariato diffuso, che si occuperà solo di Sud. È il primo passo in vista della costruzione di un soggetto politico che nulla avrà a che vedere con quelli esistenti e soprattutto con la Lega»

Di Leonardo Petrocelli

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