Il futuro del mercato? Si legge con il software italiano (Corriere Innovazione)

di Barbara Millucci, del 19 Giugno 2014

Navi Radjou, Jaideep Prabhu, Simone Ahuja

Jugaad Innovation

Pensa frugale, sii flessibile, genera una crescita dirompente

a cura di Giovanni Lo Storto e Leonardo Previ

da Corriere Innovazione (Corriere della Sera) del 19 Giugno

In lingua hindu, la parola Jugaad vuol dire inventarsi un’idea in grado di risolvere rapidamente un problema. Può essere un espediente per aggirare un ostacolo, una scorciatoia, un modo per arrangiarsi. Ma anche un processo d’innovazione proveniente dal basso, in grado di creare soluzioni efficienti a costi contenuti. Jugaad innovation è l’ultimo bestseller di Navi Radjou, opinionista della Harvard Business Review ed una delle voci più autorevoli della Silicon Valley, da poco tradotto in Italia per Rubettino, a cura di Giovanni Lo Storto, direttore Generale della Luiss. Una delle più importanti sfide che oggi le aziende si trovano ad affrontare è proprio quella di cavalcare l’innovazione, una leva fondamentale per tornare a cresce in tempi di crisi. Ma innovare vuol anche dire imparare a trasformare e gestire gli enormi volumi di dati in circolazione in nuovo sapere, in molteplici conoscenze in grado di orientare le scelte strategiche aziendali. Questo è il compito dei nuovi approcci manageriali come la business intelligence, le applicazioni analitiche e la data warehouse (archiviazione ed immagazzinamento). Il colosso della consulenza mondiale Accenture, al fine di espandere e inglobare tutte queste nuove attività legate all’elaborazione intelligente di dati, che non si aggiornano più come un tempo ma si memorizzano e indicizzano in un’ottica di previsione, ha recentemente acquisito una piccola eccellenza italiana, i4C Analytics (7 milioni di euro il giro d’affari, in crescita del 75%), specializzata in advanced analytics. La società milanese, che farà parte di Accenture Digital, assembla, gestisce e trasforma in tempo reale le informazioni in circolazione, strutturate e non, in supporti decisionali per i manager. Iniettando intelligenza nei bit. E creando piattaforme semantico-ontologiche, dotate di nuovo senso. «Grazie a quest’ acquisizione – dichiara Michele Marrone, responsabile Accentare Digital – siamo in grado di rendere tutti questi dati di facile accesso e comprensione, all’interno dei processi decisionali, avvicinando i clienti alle nuove trasformazioni digitali. Un’area da cui attendiamo una crescita complessiva globale del 25%». Per il manager «le nuove funzionalità delle applicazioni analitiche vanno però integrate con l’e-commerce e rese immediatamente fruibili tramite le tecnologie di mobility». Entro il 2020, secondo le previsioni di Gartner, 26 miliardi di apparecchi di Internet of things (delle cose) comunicheranno tra loro, si riconosceranno e acquisteranno intelligenza proprio perché potranno comunicare dati su se stessi, accedendo allo stesso tempo a informazioni aggregate da parte di altri. «Prendiamo il settore dell’automotive – aggiunge Marrone – in futuro le auto, più che per le capacità di erogare velocità su strada, interesseranno per la rapidità di connessione» alla rete che erogherà nuovi servizi in mobilità. «Mentre in altri settori, un imprenditore potrà sapere quando è arrivato il momento giusto per intervenire sulla manutenzione degli impianti». Perché sarà l’oggetto, una volta integrato nel sistema, a comunicarlo. Altro esempio? «Le assicurazioni oggi devono rivedere completamente prodotti e servizi. Fare un’offerta digitale vuol dire propone al mercato polizze temporanee, flessibili, a gettoni per gli utenti all’estero. La gestione del rischio va completamente riparametrata, nel contesto di queste più ampie trasformazioni in atto», dove la tempestività dei dati è tutto.

Chi vorrà essere competitivo dovrà dunque interpretare informazioni non solo nei processi decisionali aziendali ma anche in strategie di marketing. «In quest’ottica si inseriscono anche le nuove figure professionali, come gli Chief digital officer, responsabili dell’innovazione e digitalizzazione di un’azienda, che in futuro influenzeranno il modo di pensare strategico delle imprese», aggiunge Marrone. Fabio Nalucci ex ceo di i4C Analytics, è da poco entrato a far parte del team di Accentare. «Non proponiamo solo algoritmi per implementare processi e decisioni aziendali, ma approcci innovativi che si applicano a grandi e piccole aziende – spiega il manager -. Gli advanced analitycs identificano calcoli e probabilità sulla base delle quali è possibile fare previsioni. Trasversalmente, in tutti i settori ed aree gestionali: supply chain, vendite, qualità». Chiunque in azienda sarà in grado di utilizzare queste App basate sulla piattaforma di i4C Analytics e configurarle secondo i propri bisogni. Ma se il traffico dati aumenterà di undici volte nei prossimi quattro anni, a porre delle tutele a questa ondata di bit ci pensano l’Europa e l’Autority. Entro l’anno è attesa la nuova legge sulla privacy, mentre dal Garante arriva lo stop all’installazione dei cookie per finalità di marketing senza consenso. Stefano Rodotà nell’ebook Il mondo nella rete spiega che rendere silenzioso il chip o impedirne il tracciamento restituisce autonomia e controllo del sé solo apparente. Invece, è necessaria una tutela del nostro corpo elettronico, compreso il diritto all’oblio e la cancellazione dei dati personali. Che cosa cambia con le nuove norme sulla datification? «Innanzitutto bisogna capire cosa significa oggi privacy per un giovane che vive nei social network», puntualizza Marrone. Certo è che in futuro il successo di un’impresa si misurerà su quanto sarà in grado di valorizzare il patrimonio del dati aziendali. Si snelliranno i processi, se ne creeranno altri. E nasceranno nuove economie.

di Barbara Millucci

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