«Il capo del Cremlino arriva come un trionfatore» (L'Unità)

di Umberto De Giovannangeli, del 25 Novembre 2013

da L’Unità del 25 Novembre

«Quello che arriva in Italia, è un Putin trionfatore. Può piacere o meno, ma sta di fatto che oggi la Russia da lui guidata ha una capacità di azione internazionale, politica ed economica notevolissima». A sostenerlo è uno dei più autorevoli ed affermati studiosi del «pianeta russo»: il professor Vittorio Strada. Tra i suoi numerosi saggi sul tema, ricordiamo «Lenin, Stalin, Putin. Studi su comunismo e post comunismo» (Rubettino).

Professor Strada, oggi inizia la due giorni italiana del presidente russo, prima a Roma, dove incontrerà il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il pontefice, Papa Francesco, e gli ex premier Romano Prodi e Silvio Berlusconi, per poi recarsi a Trieste, dove assieme al presidente del Consiglio, Enrico Letta, sarà protagonista del primo vertice governativo Russia-Italia degli ultimi tre anni. Quale Putin arriva nel nostro Paese?
«Arriva un Vladimir Putin reduce da grandi successi. Non si tratta di una valutazione di merito, ma di una constatazione di fatto. Il primo, grande successo è che Putin ha portato la Russia tra le potenze mondiali di primo rango, subito dopo gli Stati Uniti, e al livello della Cina. Questo è un successo generale della politica che Putin ha portato avanti in 13 anni di potere. Quanto ai successi più recenti, il primo è indubbiamente la Siria. Putin ha bloccato la politica interventista occidentale, in primo luogo di Obama e Hollande, e ha salvato il regime di Bashar al-Assad, stretto alleato di Mosca a cui garantisce un importante sbocco sul Mediterraneo attraverso il porto siriano di Tartus, dove la Russia ha una base navale di importanza strategica. Il secondo, ancor più recente successo, è aver trovato l’accordo a Ginevra sul nucleare iraniano. Si tratta di un risultato molto importante per Putin perché la Federazione Russa ha strettissimi interessi economici e geopolitici con Teheran».

Quali sono questi interessi?
«L’Iran è uno dei migliori clienti dell’industria militare russa. C’è poi l’interesse comune dello sfruttamento dei giacimenti di petrolio e gas nel Mar Caspio, e non va dimenticato poi che la Russia ha fornito le tecnologie necessarie per il reattore atomico di Bushehr. Infine, la Russia era ed è interessata al non riarmo atomico di Teheran».

Altri successi internazionali di «zar Vladimir»?
«Direi senz’altro l’Ucraina. Non c’è stata ancora la formalizzazione, ma l’Ucraina entrerà a far parte dell’associazione doganale euroasiatica, assieme alla Russia, alla Bielorussia e al Kazakistan, anziché iniziare il percorso che avrebbe dovuto portare Kiev a far parte, in prospettiva, dell’Unione Europea».

Nella sua giornata romana, un momento particolarmente significativo sarà l’incontro che Putin avrà in Vaticano con Papa Francesco.
«Non metterei questo incontro come uno dei tanti che Putin ha avuto con i precedenti pontefici. L’incontro con Papa Bergoglio assume una valenza particolare a fronte di un primo avvicinamento tra la Chiesa di Roma e quella ortodossa, in vista di un possibile incontro tra il Patriarca ortodosso Kirill e Papa Francesco, incontro che si dovrebbe tenere in un Paese “neutro”. Non a caso, il metropolita Hilarion, uno degli esponenti di primo piano della Chiesa ortodossa, è stato ricevuto una decina di giorni fa alla Santa Sede, dove ha incontrato anche Papa Francesco. Per tornare, e chiudere, sui successi internazionali di Putin, vi annovererei anche le imminenti Olimpiadi di Sochi che indubbiamente avranno per la Russia un ritorno di immagine mondiale».

E sul fronte interno?
«Sotto Putin, il regime “ibrido” – autoritarismo di sostanza e democrazia di facciata – ha raggiunto una indubbia stabilità, tanto è vero che alcuni autorevoli analisti non parlano più di post-sovietismo ma di neo-sovietismo. Questo è il quadro sintetico che porta a sottolineare come oggi Vladimir Putin abbia un peso politico, nazionale e internazionale, forte e in crescita. E questo fa sì che la Federazione Russa avrà sempre più un potenziale di azione internazionale, politica ed economica, notevolissimo».

Quale interesse può avere oggi Putin per l’Italia? E viceversa?
«In generale c’è da dire che da sempre, già dai tempi dell’Urss, sia esistita da parte di Mosca un’attenzione privilegiata per l’Italia, che non è soltanto di simpatia, peraltro innegabile, verso il nostro Paese, ma di interessi economici e politici che trovano nell’Italia una risposta positiva. Si deve riconoscere che i rapporti economici tra Italia e Russia, vantaggiosi reciprocamente, debbano essere ulteriormente sviluppati, senza pregiudizi. E lo stesso vale per i rapporti culturali».

L’Italia assumerà nel secondo semestre del 2014, la presidenza dell’Unione Europea. Qual è la visione di Putin su questo versante. Una Europa più unita è vista dal capo del Cremlino più come una minaccia o come un fatto positivo?
«La geopolitica russa ha due vettori: uno è l’Oriente, l’Asia, in particolare la Cina. E questo vettore viene visto da una parte dell’élite russa vicina a Putin, come quello che dovrebbe avere un valore primario. L’altro vettore, è quello occidentale, in particolare europeo, perché con l’America il confronto è globale, e una parte dell’establishment del capo del Cremlino vede questo vettore europeo non meno importante di quello asiatico. L’atteggiamento della Russia verso l’Unione Europea è di massimo interesse per stabilire rapporti sempre più stretti e collaborativi, e il semestre italiano viene visto come un’occasione per rafforzare questi rapporti. In questa prospettiva, la “questione ucraina” potrebbe rappresentare un problema. Perché se è vero che oggi Kiev è stata “recuperata” da Putin, rientrando nell’orbita russa, non è detto che, soprattutto se si svilupperà un forte movimento di protesta interno, “pro-Ue”, la questione Ucraina non divenga un punto di attrito tra Mosca e Bruxelles».

In definitiva, visto da Vittorio Strada, come definire Vladimir Putin?
«Un uomo di stabilità e di transizione, in una fase di sviluppo della Russia post-comunista. Un politico indubbiamente capace che ha risolto alcuni problemi e ne ha aperti altrettanti».

di Umberto De Giovannangeli

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