Il calcio ai tempi del fascismo: dal sud America all’Italia, il viaggio di un ragazzo tra pallone e dittatura

di FRANCESCO CENITI, del 29 Luglio 2013

Da Sportweek – Gazzetta dello sport del 27/07/2013

L’amicizia, il tradimento, la povertà e il successo. Ma, soprattutto, il Sudamerica e il calcio d’altri tempi, o meglio il “futbol”: Altre stelle uruguayane (Rubbettino editore) è il sorprendente romanzo d’esordio con il quale Stefano Marelli ha vinto il premio Parole nel Vento al Salone del Libro di Torino. In un lungo racconto denso di colpi di scena, il Brujo, misterioso abitante di una suggestiva foresta amazzonica, svela al giovane Sauro una storia drammatica e sconvolgente che attraversa gli anni più difficili del Novecento.
È la storia di un campione acclamato dalle folle. Nesto Bordesante, e del suo amico, anch’egli calciatore, Prudencio Picassent: la vicenda si snoda tra mille sorprese che hanno per sfondo la miseria di inizio secolo, l’infanzia divisa tra l’orfanotrofio e il pallone, la disperazione e l’errore, la svolta fortuita e l’affermazione tra le stelle dello sport negli anni del fascismo.
Dal Boca alla Capitolina, per Bordesante è un crescendo di successi caratterizzati dallo scorrere dí denaro a fiumi. Poi, con la fine di Mussolini e della dittatura in Italia, arriva per lui la necessità di reínventarsi una vita, per l’ennesima volta. Ma sarà proprio questo dover ricominciare, a salvarlo. Il libro di Marelli ci porta dentro a una dimensione calcistica e sociale lontana dalle dinamiche sportive dei nostri tempi e, proprio per questo, risulta avvincente e affascinante.

DI FRANCESCO CENITI

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