Francesco Cossiga al Premio Morante (Lo Strillo)

del 30 Ottobre 2012

Da Lo Strillo – 10/2012
Al Premio “Elsa Morante – Isola di Arturo – Praiola (giunto alla XVI edizione), tra i libri che hanno meritato un riconoscimento speciale figurano: Clio Pedone “L’uomo che guardò oltre il muro” Rubbettino. Prima di questo libro, Francesco Cossiga correva il rischio di essere ricordato solo come il “picconatore” e l’uomo delle esternazioni più imprevedibili e bizzarre; così di vedersi sostituita la C del cognome con una Kappa e vedersi ancora questa lettera nel mezzo dell’appellativo l’amerikano.
Clio Pedone (esperta di relazioni internazionali) restituisce Francesco Cossiga, presidente della Repubblica dall’85 al ’92, alla vera dimensione di uomo di Stato ricostruendone con fedeltà il percorso pubblico e istituzionale, la fisionomia politica e morale, avvalendosi anche di preziose testimonianze. Di Cossiga ministro (agli Interni durante la tragica vicenda di Aldo Moro), presidente di due governi e del Senato prima di salire al Quirinale, tanto è stato scritto e tanto si sapeva. Molto poco, invece, del suo trasporto per la politica estera di cui aveva avuto la ventura di essere responsabile ad interim per appena 51 giorni tra il 79 e 1’80. Con descrizione, ma con costanza, Cossiga sviluppava una personale diplomazia parallela a quella ufficiale dei Governi, ma rispetto a questa molto più lungimirante. Nel libro di Clio Pedone diventa l’uomo che seppe guardare oltre il muro in tempo di guerra fredda, che previde il crollo del sistema sovietico insieme con la riunificazione delle due Germanie. La figura di Cossiga appare sempre più accanto a quella straordinaria di Giovanni Paolo Il e Mikhail Gorbaciov. Contestualizzando bene le azioni svolte, Cossiga è lo statista italiano che seppe riscuotere grande prestigio all’estero proprio per la sua capacità di intuire e assecondare cambiamenti che avrebbero portato ad assetti nuovi ed epocali. […]

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