Euxit, più che dall’Ue bisogna uscire dai luoghi comuni (Il Fatto Quotidiano)

del 6 Luglio 2016

Da Il Fatto Quotidiano del 6 luglio

La Brexit segna uno dei momenti più difficili per il processo d’integrazione europea e come tale obbliga a una attenta riflessione. Questo il contesto in cui esce l’ultimo libro di Roberto Sommella “Euxit, uscita di sicurezza dall’Europa”. L’attuale direttore delle relazioni esterne dell’Antitrust va all’attacco di alcuni miti che continuano a screditare l’Ue agli occhi dei suoi cittadini. Per quanto riguarda il capitolo immigrazione: nessuna “invasione” in atto. Durante il periodo 2000-2010, infatti, in Europa è arrivato un numero di persone paragonabile a quello arrivato negli Usa. In più, se si considerano entrate Inps e contributi al fisco, i migranti costituiscono una risorsa importante per l’Italia. Il secondo mito sotto attacco è quello secondo il quale sarebbe il nostro Paese a beneficiare di più dagli acquisti di titoli di Stato attraverso il “quantitative easing” della Bce. Falso: nell’ultimo anno tassi di crescita, riduzione del debito e bassa disoccupazione suggeriscono che sia la Germania la più avvantaggiata. L’ultimo mito riguarda i conti della Ue: chi paga e chi riceve di più. Secondo i calcoli del fondatore dell’associazione La Nuova Europa, ogni italiano paga 623 euro l’anno per l’Ue, quasi il 40% in meno di quanto spendano i tedeschi (1.034 euro pro-capite) Sono i Paesi dell’Est quelli che beneficiano maggiormente dei fondi strutturali dell’Ue: proprio quegli Stati che si stanno richiudendo dietro i propri confini nazionali. Bene con la distruzione della mitologia euroscettica, ma come evitare una Euxit e costruire un’Europa federale? Sommella propone tre soluzioni: una Costituzione europea, l’aumento dei poteri del Parlamento Ue e una legge elettorale che permetta l’elezione diretta del presidente della Commissione.

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