Aiuti per la tata e dentista gratis. Regioni speciali, welfare da sogno – Dalla sanità alla scuola, viaggio tra i privilegi degli enti autonomi (Il Giorno)

di Pierfrancesco De Robertis, del 4 Dicembre 2013

Pierfrancesco De Robertis

La casta a statuto speciale

Conti, privilegi e sprechi delle Regioni autonome

da Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione del 4 Dicembre

Mentre una parte degli italiani tirano la cinghia, una buona parte la tirano meno degli altri. Sono gli abitanti della vera casta italiana, ‘La casta a statuto speciale’, che grazie a una serie di privilegi concessi in virtù di accordi ormai vecchi e superati dalla storia godono di benefici statali che fruttano un welfare degno di uno stato scandinavo. Basta guardare la classifica sulla qualità della vita pubblicata dal Sole 24 ore per l’anno 2012: nelle prime cinque posizioni ci sono tre capoluoghi di Regioni o Province autonome (Bolzano, Trento e Trieste), con Aosta che è al nono posto. Non ci sono Cagliari e Palermo perché autonomia o no, in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna ancora la qualità della vita e dei servizi sono migliori che in Sicilia e Sardegna.
Prendiamo il Trentino Alto Adige. A Trento la provincia autonoma riconosce un sostanzioso contributo per i figli, detto ‘assegno al nucleo familiare’. Ne hanno diritto le famiglie entro i 40mila euro di reddito l’anno con due o più figli minorenni o con un figlio entro il settimo anno: per tutte assegno mensile, che parte dai 112 euro per due figli e arriva a 262 per quattro. Moltiplichiamo per dodici e calcoliamo. Sempre Trento paga la badante per le persone svantaggiate, con un contributo che arriva a 800 euro al mese. Ottocento, al mese. Senza tralasciare aiuti per le coppie in crisi ai quali viene pagato il mediatore familiare, o i servizi ai più piccoli: un comune della provincia di Trento paga i pannolini con un buono spesa di un euro al giorno. Non è molto, ma chi non ce l’ha sta peggio. Per poi andare al ricreativo: sempre la provincia di Trento concede un contributo alle famiglie che decidono di andare in vacanza al mare ma non hanno abbastanza soldi. Chicca delle chicche dell’eldorado trentino sono i dentisti, un vero e proprio incubo per milioni di famiglie italiane, alle prese ogni anno con il conto dentale. In Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana c’è chi addirittura fa inserire le spese del dentista nelle clausole di separazione. A Trento sono gratuite fino ai 18 anni le cure primarie, le secondarie fino a 15 anni, l’ortodonzia per tutti fino a 18 anni in presenza di redditi medi e medio-bassi. Il tutto, ovviamente se si è residenti a Trento da almeno tre anni, per evitare immancabili fenomeni di ‘migrazione dentaria’.
Generosa anche la Valle d’Aosta. La Regione rimborsa la tata familiare, che nel resto d’Italia è sulle spalle invece delle singole famiglie, e addirittura il riscaldamento. Si, il riscaldamento, quello che ognuno di noi paga ovviamente di testa propria. Nella Vallé per il 2013 un nucleo familiare sotto i 65mila euro ha diritto a un rimborso per il riscaldamento di 450 euro cash, rimborso che esiste addirittura per i single (entro i 35mila euro) nella misura di 300 euro forfettarie. E veniamo alla Sicilia, terra dello spreco per eccellenza, dove la Regione è molto prodiga con tutti ma in particolare con i propri dipendenti: 150 euro per ogni figlio di dipendente, mille euro per i funerali dei dipendenti e dei loro parenti, borse di studio fino a 700 euro l’anno.

di Pierfrancesco De Robertis

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