Ernesto Preatoni

8 cose che avevo previsto

e cinque regole per difendersi dalla volatilità

Prefazione di Paolo Savona

Cartaceo
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Se l’economia fosse una scienza esatta e non una disciplina aperta a molte opinioni, le otto tesi di Ernesto Preatoni affisse all’albo del nostro Governo «italo-europeo» avrebbero avuto lo stesso effetto delle 95 tesi

Se l’economia fosse una scienza esatta e non una disciplina aperta a molte opinioni, le otto tesi di Ernesto Preatoni affisse all’albo del nostro Governo «italo-europeo» avrebbero avuto lo stesso effetto delle 95 tesi di Martin Lutero affisse sulla porta della Chiesa del Castello di Wittenberg. La «Chiesa» degli europeisti italiani è invece riuscita a farle considerare eresie. Per fortuna, nel volgere dell’ultimo mezzo millennio, il mondo è cambiato, altrimenti Preatoni sarebbe finito al rogo e il fuoco sarebbe stato alimentato con i suoi libri e i suoi articoli, come fecero con l’apostata Serveto. Lo scisma non c’è stato e ancora domina l’Europa con le «proprie» verità; l’euro è ancora al proprio posto e, con esso e in buona parte per esso, permane una bassa crescita reale e un’elevata disoccupazione in Italia e in gran parte d’Europa. Come ha scritto Preatoni, facciamocene una ragione e vediamo come possiamo difenderci: questo è lo scopo del suo nuovo lavoro. […] Ciò che si proponeva e si propone Preatoni è di smuovere l’apatia di fondo della nostra classe dirigente che ancora crede che la politica praticata porti il Paese fuori dalla propria, più o meno lenta, decadenza, perché di questo si tratta, consegnandolo nelle mani di chi muoverà un ultimo passo verso il degrado. Il vero problema dell’Italia è l’inesistenza di un consenso attorno a un programma di rigenerazione delle prospettive di crescita economica e civile, che includa ovviamente i termini accettabili di permanenza nell’euro e nell’Unione europea.

collana: Varia, bic: jpf, 2016, pp 108
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isbn: 9788849849585